
INTERNO
Lo spazio interno del Duomo è diviso in cinque navate da ben 52 colonne che portano alla sommità i caratteristici capitelli. Non venne usato solo marmo di Candoglia ma altri materiali tra i quali il marmo rosso di Arzo e il marmo nero di Varenna. L’uso di questi due marmi, insieme al bianco/rosa di Candoglia lo possiamo ammirare nella realizzazione degli intarsi della pavimentazione, realizzati di disegno di Pellegrino Tibaldi, che lavorò all’interno del Duomo su invito di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano nella seconda metà del Cinquecento. Il presbiterio subì diverse modifiche nel corso dei secoli, legati al modificarsi della liturgia e della posizione dell’altare. Al momento della sua consacrazione nel 1418, l’altare venne posto molto vicino al muro di fondo dell’abside, successivamente il presbiterio ebbe una ulteriore modifica ai primi del Cinquecento. Con la conclusione del Concilio di Trento, tutta la zona presbiteriale ebbe una organizzazione completamente nuova, divisa in più livelli, con aree dedicate alle diverse personalità civili e religiose. La forma che possiamo ammirare ora è la conseguenza di una nuova riorganizzazione conclusa nel 1986.